Direttore del Messaggero Veneto e del Piccolo, nel corso della sua lunga carriera piena di soddisfazioni aveva diretto anche i nostri giornali. Colpito da un malore in casa a 57 anni
È morto Omar Monestier, il direttore dei quotidiani Messaggero Veneto e Piccolo. A causa di un malore è scomparso nelle prime ore di lunedì 1 agosto nella sua casa di Moruzzo (Udine) all’età di 57 anni.
Monestier era una delle firme più prestigiose del giornalismo del Nordest.
Nato a Belluno il 23 settembre 1964, viveva a Moruzzo (Udine). Aveva iniziato la sua carriera al Gazzettino, sotto la direzione di Giorgio Lago, fino a quando, al termine di un contratto di sostituzione nella redazione di Belluno, viene assunto come praticante dalla neonata Gazzetta delle Dolomiti dell’editore Edoardo Longarini.
Divenuto professionista nel 1992, subito dopo l’esame di Stato passa nel maggio dello stesso anno alla Cronaca di Verona, diretta da Paolo Pagliaro. Ricopre l’incarico di vicecaposervizio della redazione Provincia e diviene poi caposervizio della cronaca cittadina sino al settembre 1994 quando lascia Verona per andare a Bolzano al Mattino dell’Alto Adige, con il ruolo di caporedattore (direttore Giampaolo Visetti).
Rimane a Bolzano sino al 1997, poi si dimette per assumere l’incarico di caporedattore della redazione trentina dell’Alto Adige, sotto la direzione di Fabio Barbieri.
Nell’agosto 1997 segue a Padova Barbieri, assumendo l’incarico di vicedirettore del Mattino di Padova. Incarico cui, nel 2000, viene aggiunta la vicedirezione della Tribuna di Treviso, sino alla nomina del nuovo vicedirettore Alessandro Moser.
Nel maggio 2000 diviene condirettore de Il Mattino di Padova, con ruolo di coordinatore delle testate a esso collegate: La Tribuna di Treviso e La Nuova di Venezia e Mestre.
Dirige Il Mattino di Padova dal giugno 2005 fino al marzo 2012. Da fine 2011 a marzo 2012 è anche direttore del Corriere delle Alpi di Belluno.
Poi passa a dirigere Il Messaggero Veneto fino al 2014, prima di essere chiamato a dirigere Il Tirreno in Toscana. Nel 2016 torna ad Udine al suo precedente incarico, che tuttora svolgeva anche per Il Piccolo di Trieste.
Legato al Friuli Venezia Giulia, tanto da averci preso casa, è sempre stato apprezzato per le sue grandi capacità e doti umane.
Un lutto profondo nel mondo del giornalismo e nella grande famiglia del nostro gruppo editoriale. Tutti noi affranti ci uniamo alla moglie e ai figli, uniti in questo grande dolore.
LE REAZIONI
Salvini: «Se ne va una persona corretta»
«Sono addolorato per la morte improvvisa di Omar Monestier, direttore del Piccolo e del Messaggero Veneto, giornalista serio e di valore ma soprattutto persona corretta. Una preghiera per lui, un abbraccio affettuoso ai suoi cari, un pensiero ai suoi colleghi. Mancherà a tutti noi». Lo dice il segretario della Lega, Matteo Salvini
Rosato: «Acuto osservatore della realtà».
Per il presidente di Italia Viva, Ettore Rosato: «Grande tristezza nell’ apprendere la morte improvvisa e prematura di Omar Monestier, direttore de “Il Piccolo” e il “Messaggero Veneto”. Un grande professionista, fine e acuto osservatore della realtà regionale a cui si è sempre dedicato con serietà e passione. Il mio cordoglio alla famiglia e la mia vicinanza a tutti i giornalisti che hanno lavorato con lui».
Letta: «Profondo dolore, vicino ai cari»
Il segretario del Partito Democratico, Enrico Letta, è stato tra i primi a commentare la scomparsa sui suoi profili social. «Apprendo con profondo dolore la tristissima notizia dell’improvvisa e prematura scomparsa di Omar Monestier. Sono vicino si suoi cari e alle redazioni.
Zaia: «Il tocco della sua penna non si può scordare»
Tra queste il presidente della giunta regionale del Veneto, Luca Zaia: «Ci ha lasciato prematuramente, in punta di piedi, un grande bellunese, un veneto Doc, un giornalista stimato in Veneto, ma anche in altre regioni d’Italia, in cui ha lasciato la sua impronta indelebile come il Friuli e il Trentino. Il tocco della sua penna non si può scordare, per la finezza, per la concretezza e per il rispetto e la ricerca della verità che hanno sempre contraddistinto i suoi articoli, elevandolo così anche ruoli direzionali e di alto livello”.
«Monestier – ha aggiunto – ha lasciato il segno laddove stato chiamato a scrivere. Leggere il suo curriculum vitae fa sgranare gli occhi per le innumerevoli esperienze che gli hanno fornito, nel tempo, ricchezza, preparazione, solidità e maturità nella scrittura. Ora abbandoniamoci al silenzio, al ricordo, alla testimonianza dei suoi scritti: fermiamoci un attimo e piangiamo una grande perdita per la cultura giornalistica veneta».
Fedriga: «Ha avvicinato le redazioni al territorio»
Anche il presidente della giunta regionale del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha espresso il «cordoglio della Regione alla famiglia di Monestier e alle redazioni», sottolineando «la grande professionalità che ha sempre contraddistinto il giornalista e rimarcato la sua capacità di dare una chiara impronta editoriale alle testate da lui dirette, avvicinando le redazioni al territorio e promuovendo un giornalismo serio e tempestivo, ma sempre basato sulla verifica dei fatti e la ricerca della verità».
Pellicani: «Eccellente professionista»
Il parlamentare Nicola Pellicani in un suo messaggio racconta: «Ho appreso con incredulità e grande dolore dell’improvvisa scomparsa di Omar Monestier, amico, giornalista, eccellente professionista con il quale ho avuto il privilegio di lavorare per anni tra Nuova Venezia, Mattino di Padova e Tribuna di Treviso, prima ancora che ne divenisse il direttore».
«Sono trascorsi più di vent’anni dall’inizio di quell’esperienza straordinaria che resterà per sempre un momento formativo indelebile per tutta la redazione. Ma la stima e l’amicizia non vennero mai meno. Formulo le più sincere condoglianze ai familiari. Ma oggi è un giorno di lutto non solo per Nordest, di cui Omar è stato una voce autorevole ma per tutti i giornalisti».
Marcato: «Mi piaceva l’eleganza con cui dissentiva sempre da me»
L’assessore regionale Roberto Marcato: «Omar Monestier è stato il primo direttore di giornale che ho conosciuto. Allora dirigeva “il mattino di Padova”. Di lui ricordo la schiettezza e l’eleganza dialettica con cui dissentiva sempre dai miei ragionamenti. Ho imparato molto da lui. Fai buon viaggio Omar».
Bottacin: «Ha scoperchiato con coraggio la situazione del Bim Gsp»
L’assessore regionale all’Ambiente, Gianpiero Bottacin, ricorda invece il coraggio professionale. «Ho appreso con grande costernazione della prematura e improvvisa scomparsa del dottor Omar Monestier. Ho avuto modo di conoscerlo alcuni anni fa apprezzandone la determinazione quando contribuì a far emergere pubblicamente la grave situazione che affliggeva Bim Gsp, anche utilizzando parole decisamente forti e dimostrando un grande coraggio. Lo ringrazio perché, senza timore, ha fatto capire cosa si nascondeva dietro la prematura caduta dell’amministrazione provinciale che guidavo. Oggi è un momento di grande dolore, il dolore che si prova di fronte alla scomparsa di quei giornalisti che combattono per far emergere la Verità».
Serracchiani: «Addio a uno spirito vivace»
«Sono molto colpita e addolorata. Una lunga consuetudine con Omar Monestier mi ha permesso di conoscerlo bene e apprezzarne l’acutezza del giudizio e lo spirito vivace, nelle conversazioni personali, nelle relazioni istituzionali come nelle occasioni di confronto pubblico. Era diventato un imprescindibile punto di riferimento per l’intera realtà regionale, che interpretava e stimolava. Una personalità e un professionista di cui sentiremo la mancanza».
Martella: «Una voce che mancherà al Veneto»
L’ex sottosegretario all’Informazione ed Editoria, Andrea Martella. «Colpisce l’improvvisa e prematura scomparsa di Omar Monestier, giornalista che grazie alle sue capacità ha assunto ben presto ruoli di responsabilità e direzione nelle testate per le quali ha prestato servizio. Era un conoscitore ed osservatore acuto della realtà veneta e del Nordest, una voce ed un talento che mancheranno nel panorama informativo del nostro territorio. Esprimo il cordoglio di tutto il PD Veneto alla famiglia e ai tanti colleghi che nel tempo hanno lavorato al fianco di Omar».
Bernini: «Uomo perbene, di garbo e imparziale»
«Ho avuto modo di conoscere Omar Monestier in diversi dibattiti pubblici, che lui moderava con grande garbo, rara acutezza e soprattutto con equilibrio ed imparzialità. Ci lascia un professionista serio, instancabile e un uomo perbene, che mancherà molto non solo alle redazioni che brillantemente guidava ma a tutto il giornalismo italiano». Lo dichiara Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia.
Basso: Con lui grande attenzione al mondo del lavoro»
Tiziana Basso, segretaria generale della Cgil Veneto mette in risalto una peculiarità nella direzione di Monestier. «Omar Monestier ha avuto a lungo responsabilità di direzione nei giornali veneti del gruppo L’Esrpesso (oggi Gedi) e ha stretto un legame molto forte con il nostro territorio, che ha saputo raccontare in tutta la sua complessità. In quella fase del suo percorso professionale ha sempre dato ampio spazio al mondo del lavoro e a chi lo rappresentava. La Cgil esprime cordoglio per la sua prematura scomparsa e abbraccia i familiari, gli amici e i tanti giornalisti che hanno collaborato con lui».
Giordani: «Rigore e passione»
Anche il sindaco di Padova si dice addolorato. «La notizia dell’improvvisa scomparsa, la notte scorsa, di Omar Monestier mi addolora profondamente. Un bravo giornalista, che a Padova ha speso molti anni della sua carriera, arrivando a dirigere il Mattino di Padova dal giugno 2005 fino al marzo 2012, per poi assumere, fino ad oggi, la direzione del Messaggero Veneto e del Piccolo di Trieste. Monestier è stato un uomo che ha sempre affrontato il suo mestiere con rigore e passione lasciando un segno significativo nelle redazioni in cui ha lavorato e nelle città nelle quali ha diretto un quotidiano. Ai suoi colleghi e alla sua famiglia va il cordoglio e la vicinanza mia e di tutta la mia amministrazione».
Padrin: «Grati per il lavoro svolto sul territorio»
«Grande uomo prima che giornalista. Aveva imparato a conoscere e amare il territorio bellunese nel periodo in cui era stato direttore dei giornali veneti del gruppo del Corriere delle Alpi. Lo ricordiamo ancora con affetto e gratitudine per il lavoro che ha fatto sul nostro territorio». Così il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin.
Bertin: «Sosteneva gli sforzi dell’economia cittadina»
Patrizio Bertin, presidente Ascom Confcommerio Padova. “La scomparsa di Monestier ci lascia sgomenti e increduli. Non solo per la giovane età del valente giornalista, ma anche perché è ancora forte il ricordo dell’attenzione con cui, quand’era alla direzione del mattino, aveva sostenuto lo sforzo della nostra associazione per dare a commercio, turismo e servizi una nuova dimensione, al passo coi tempi. Alla moglie e ai figli va dunque il nostro sincero cordoglio che mi sento di estendere anche a quanti hanno fatto parte di quella sua “squadra” (buona parte della quale ancora attiva in redazione) con la quale abbiamo condiviso tanti anni di battaglie, di iniziative e di eventi”.