Addio a Franco Rebellato, ex preside del liceo Giorgione di Castelfranco

Il professor De Vincenzis: «Con lui 8 anni di grande crescita per la nostra scuola». Tentò invano l’esperienza politica nel 1994. Nativo di S. Zenone, viveva a Bassano 

CASTELFRANCO. Un preside e un giornalista che lascia un ricordo indelebile a Castelfranco: Franco Rebellato, per tanti anni alla guida del liceo Giorgione, è deceduto a Bassano, dove risiedeva. Aveva 73 anni e da oltre un anno aveva scoperto di avere un tumore. Lascia la moglie Lucia Mongelli e i cinque figli Jacopo, Gaia, Prisco, Antonio e Nicolò.


Originario di San Zenone degli Ezzelini, Rebellato aveva frequentato il liceo classico proprio nell’istituto dove chiuderà la sua carriera da dirigente scolastico. Laureatosi nel 1971 in Pedagogia all’Università di Padova, ha fatto dapprima l’insegnante di lettere alle medie, per poi passare alle superiori a insegnare latino, storia e filosofia.

Nel 1985 è diventato preside delle scuole medie di Asolo dove è rimasto per 12 anni. Dopo un anno alle medie Sarto, nel 1998 era approdato all’istituto Casagrande di Pieve di Soligo. Infine dal 2002 al 2010 al liceo Giorgione di Castelfranco.

«Sono stati anni importanti», spiega l’attuale dirigente Franco De Vincenzis, «il professor Rebellato è stato indubbiamente un protagonista. Dobbiamo a lui la partenza della sezione del liceo musicale. È riuscito a coniugare la continuità nella tradizione, ma anche l’innovazione che arrivava con la riforma dei licei. Una persona di grande umanità che sapeva infondere armonia nell’ambiente scuola, coinvolgendo tutti i docenti. Una grande perdita per tutti».

In quegli otto anni da sottolineare anche la crescita del numero di studenti passati da meno di 600 a 960. «È stato un grande maestro, innanzitutto per me», ricorda la professoressa Sara Ganeo che proprio con Rebellato aveva assunto il ruolo che ricopre anche oggi di vicepreside del liceo. «Una persona dai tanti interessi, poliedrica e di grande entusiasmo».

Oltre che nella scuola, Rebellato era attivissimo nella vita sociale: da qui anche il suo impegno nella politica, quando nel 1994 si candidò al Senato con il Patto per l’Italia: non fu eletto, ma raccolse il ragguardevole numero di 27mila voti nel collegio di Vittorio Veneto. L’altra grande passione di Rebellato fu il giornalismo: «È stata per anni la “penna” per eccellenza come corrispondente dall’Asolano», ricorda il giornalista Sergio Zanellato, oggi presidente del Rotary Castelfranco Asolo, ruolo che fu ricoperto anche da Rebellato, «uno stile incredibile il suo, tanto che spesso veniva mandato a seguire eventi importanti anche se erano fuori dalla sua area di corrispondenza. Una persona umile, simpatica, sempre disponibile. Un piacere averlo come amico». Tra i suoi impegni anche quello nell’associazione Trevisani nel Mondo, che lo ebbe alla guida: l’emigrazione veneta era un fenomeno che aveva studiato a fondo ed è stato a lungo vicepresidente della Consulta veneta per le migrazioni. La data del funerale sarà fissata a breve.