Addio a Giancarlo Dubolino, ex bancario in Bnl e grande amante della montagna

Aveva 74 anni, giovedì i funerali a Santa Maria Ausiliatrice. Rimasto vittima di un grave incidente stradale qualche anno fa, le sue condizioni sono via via peggiorate fino all’aggravamento fatale. Era stato anche presidente di Trevigianfidi

TREVISO. “Chi più alto sale, più lontano vede. Chi più lontano vede, più lontano sogna”. Anche Giancarlo Dubolino era convinto da sempre che dall’alto di una cima si potesse vedere più in là e sognare. Per questo i familiari hanno scelto questa frase del grande alpinista Walter Bonatti per accompagnare il suo estremo viaggio terreno, l’ultimo dei tanti che ha compiuto sulle montagne e in gran parte del mondo.

I funerali di Dubolino, scomparso giovedì scorso, si svolgeranno giovedì 30, alle 15.30, a Santa Maria Ausiliatrice (la chiesa votiva) a Treviso: il prossimo 23 dicembre avrebbe compiuto 75 anni. L’imprinting montanaro gli derivava sicuramente dall’essere nato a Cavalese (TN), in Val di Fiemme, ma era trevigiano a tutti gli effetti: nel capoluogo della Marca si era trasferito da ragazzo, con la famiglia, e dopo una breve parentesi a Verona vi era tornato per stabilirsi.

Dopo la laurea in Scienze politiche, ha iniziato la sua carriera professionale alla Bnl, in prevalenza tra Treviso e Vittorio Veneto, occupandosi di concessione di fidi e poi nel ruolo di responsabile dell’ufficio recupero crediti: incarico delicato, che ha sempre svolto, a detta degli stessi interlocutori, senza mai perdere la consapevolezza di avere di fronte persone in difficoltà.

Una volta in pensione, è rimasto in qualche modo nel settore, presiedendo per alcuni anni Trevigianfidi, il consorzio di garanzia di Artigianato Trevigiano – Casartigiani. Ma soprattutto si è dedicato alle sue grandi passioni. La montagna, appunto: innumerevoli i trekking, a cui ha partecipato e ha anche organizzato per conto di associazioni specializzate, dalle Dolomiti alla Patagonia, al Nordafrica, perfino nel Sudest asiatico. E poi la città di Treviso e il suo patrimonio storico- artistico, impegnandosi in attività di promozione culturale e sociale, ad esempio con l’associazione Oltrecagnan. Dal lavoro al volontariato, facendosi sempre apprezzare per umanità e onestà intellettuale.
Rimasto vittima di un grave incidente stradale qualche anno fa, le sue condizioni sono via via peggiorate fino all’aggravamento fatale. 
Lascia il figlio Fabio con la compagna Valentina, i nipoti Davide e Daniele, il fratello Pino, l’ex moglie Elena, e la compagna Daniela. La camera ardente sarà aperta dalle 14 all’obitorio dell’ospedale Ca’ Foncello. Dopo le esequie, la salma sarà tumulata a Cavalese e Giancarlo potrà tornare tra le sue amate montagne.