Addio a Italo Michelin, pioniere di azienda: sue le bici della nazionale

Il patron della Fac Michelin aveva 97 anni. Ha diretto anche i marchi Ciclo Piave e Michelina, rifornendo molte squadre professionistiche e gli azzurri

CONEGLIANO. Il mago delle pedivelle e degli ingranaggi si è spento a 97 anni. Italo Michelin aveva quasi la stessa età dell’azienda di famiglia, fondata dal padre Ferdinando nel 1919. Allora era una piccola attività di biciclette, componenti e ciclomotori, così come all’epoca Italo era un bambino che si è subito appassionato delle due ruote. Con lui la Fac Michielin, di cui era presidente, è arrivata a rifornire squadre professionistiche italiane e internazionali e anche la nazionale azzurra di ciclismo su pista.
I PIONIERI

La tradizione da tre generazioni prosegue con il figlio Luigi. Gli albori negli Anni ‘20 furono la Ciclo Piave a Boccadistrada con il papà Ferdinando e lo zio Augusto. Quando era ragazzo, nel 1936 a Conegliano il padre realizzò la “Stella Veneta” che nel 1948 diventò la Fmc. In quel periodo Italo imparò i segreti nella costruzione di prodotti artigianali per le biciclette, ma anche la gestione dei rapporti di lavoro come una seconda famiglia.

Dal 1970 fu il boom con la sua Fac, Fabbrica accessori cicli Michelin e lo stabilimento produttivo spostato a San Vendemiano, dove si trova ancora oggi in via Olivera. Una impresa in continua evoluzione, negli Anni ‘80 nacque il marchio “Miche”, che ancora oggi rifornisce squadre professionistiche, dal ciclismo, alla mountain bike. Dalla spagnola Caja Rural-Seguros Rga, alla formazione femminile della Top Girls, alla Silca Ultralite nel triathlon, solo per citarne alcune, la Miche è partner anche del Team della nazionale italiana su pista.

IL RICORDO

«Italo ha sempre creduto nel proprio lavoro e nella produzione italiana. Nonostante la crescita delle dimensioni aziendali ha sempre mantenuto un rapporto diretto e familiare con tutti i dipendenti – ricordano dalla Fac Michelin – tutto lo staff della Fac Michelin si unisce al cordoglio della famiglia, ricordando Italo come un imprenditore legato al suo lavoro, ma anche un uomo di grande integrità morale, e di correttezza nei confronti di tutti i collaboratori interni ed esterni all’azienda, qualità testimoniabili da tutti coloro che lo hanno conosciuto».

Ruote, mozzi, pignoni, catene, ingranaggi, Italo Michelin ha sempre curato i dettagli. Quello che oggi si definisce il “Know how” è l’esperienza e l’esempio fornito dall’imprenditore ai suoi dipendenti e collaboratori, rimanendo sempre legato al suo territorio e al “Made in Italy”. Italo Michelin lascia la moglie Nerina con cui è stato legato per 73 anni di matrimonio, i figli Anna e Luigi, i nipoti Sara e Tommaso, pronipoti e altri familiari. Il funerale verrà celebrato domani pomeriggio alle 15 in Duomo a Conegliano. La salma verrà quindi portata nel cimitero di San Giuseppe. Oggi alle 19 il rosario. Molti i messaggi di cordoglio giunti in queste ore alla famiglia.