Addio a Walter Serdoz, anima colta delle osterie trevigiane: è stato dimenticato per giorni in obitorio

L’uomo aveva tenuto nascosta la sua malattia: «Se nessuno reclama la salma, noi osti e amici siamo pronti a pagare il suo funerale»

Di storia medievale, moderna, contemporanea. Di letteratura e di arte, di economia e finanza. Parlava di tutto, Walter Serdoz, era un uomo di intelligenza raffinata e spunti brillanti, capace di passare con disinvoltura dalla battaglia di Lepanto a Camus e Kafka. Non passava inosservato, a Treviso. Una persona di statura minuta, ma di levatura eccezionale e con uno stile inconfondibile. Per incontrarlo bastava passeggiare in centro fra l’ora dell’aperitivo e quella post cena: da qualche parte, dai Naneti, da Arman, da Muscoli, Walter c’era. Chiacchierava amabilmente con amici, conoscenti e sconosciuti: era la voce più autorevole, più competente, più affabile, di qualsiasi argomento si trattasse.

In attesa di sepoltura

È morto a 74 anni, a causa di un tumore il 27 marzo e da allora il suo corpo si trova all’obitorio di Castelfranco, in attesa di sepoltura. Il Comune di Treviso è stato informato dall’Usl 2 perché possa procedere alla cerimonia di commiato. In due settimane infatti ancora nulla si è mosso perché nessuno sapeva che fosse in ospedale. La famiglia è stata avvisata solo lunedì ma, se non si interesserà al funerale, potrebbero essere anche le osterie a prendersi cura di un personaggio simbolo di Treviso. Come l’ultimo giro al banco, l’ultimo bicchiere prima di chiudere le serrande e dire buonanotte. Molti amici sono rimasti colpiti dalla sua scomparsa in totale solitudine e non vogliono abbandonarlo.

Profondo cordoglio

Figlio di esuli istriani, aveva vissuto gran parte della propria vita a Venezia, trasferendosi a Treviso una ventina d’anni fa per lavoro: era un prezioso collaboratore di Unindustria, referente per l’Api dell’associazione. Il direttore Giuseppe Milan ha espresso profondo cordoglio: «A nome di tutta Assindustria Venetocentro, ricordiamo con stima e affetto il caro Walter Serdoz, nel grande dispiacere per la sua scomparsa e le condoglianze a chi gli ha voluto bene. È stato per molti anni funzionario del servizio fiscale tributario e la sua apprezzata consulenza ha rappresentato un riferimento per numerose aziende del nostro territorio, di cui ha accompagnato la crescita con professionalità e attenzione alle esigenze anche delle piccole e medie imprese».

Volto culturale e mente critica

Dopo la pensione aveva scelto di rimanere a Treviso, diventandone il volto culturale e la mente critica. Era un solitario, Walter, non amava parlare di sé, ma trascorreva le sue serate a intrattenere osti e avventori del centro storico. Dispensava utili consigli e aneddoti curiosi, intratteneva straordinarie conversazioni. Tante persone gli volevano bene, e per questo molti si sono stupiti del silenzio con cui ha voluto affrontare la malattia negli ultimi mesi. A gennaio per tre settimane era stato ricoverato in ospedale: quando ne era uscito non aveva condiviso la sua esperienza con nessuno. E la sua morte, avvenuta allo Iov di Castelfranco, è arrivata all’improvviso, senza che gli amici potessero accompagnarlo, anche solo con l’affetto, nel percorso della terapia. Aveva espresso desiderio di non dare informazione alcuna sul proprio stato di salute. C’è un triste protocollo per le esequie in caso di corpo non reclamato. Ma gli amici di tante serate sono pronti a contribuire alle spese pur di poter essere vicini a Walter anche l’ultima volta.