Addio al professor Rosario Chirillo: medico legale dei gialli giudiziari

Era stato primario al Ca’ Foncello, aveva 90 anni. Lascia la moglie Maria Antonia e il figlio Fabio.

TREVISO. Se n’è andato un pilastro della sanità trevigiana e un medico che ha fatto un pezzo determinante della storia giudiziaria del nostro territorio. Il professor Rosario Chirillo si è spento ieri mattina nella sua casa a Treviso. Aveva 90 anni. Un tumore a un polmone non gli ha lasciato scampo.

Se n’è andato nel sonno circondato, come desiderava, dall’affetto della moglie Maria Antonia Tescari e del figlio Fabio, primario di Cardiologia all’ospedale di Bassano, con la sua famiglia. Rosario Chirillo è stato un monumento della medicina legale a Treviso, consulente irrinunciabile della Procura per la risoluzione dei casi più difficili e più efferati. Dal delitto della pasticcera Sandra Casagrande nel 1991, caso irrisolto sui cui è stato scritto anche un libro, all’assassinio del giovane Luca Tonello, finito a martellate sulla riva del Sile a Casale.

Aveva affrontato con il consueto rigore il giallo della neonata trovata morta in un canale a Scandolara, ma anche l’omicidio di Maria Luigia Breda, femminicidio ante litteram, uccisa a bottigliate per mano del marito nel 2005 a Spresiano.

E tremendi infanticidi come quello di Poggiana. Anatomopatologo di grande capacità, analizzando i corpi della vittime forniva un contributo determinante per risolvere i gialli più complicati. Le sue relazioni erano sempre attese con trepidazione.

I magistrati volevano lui. «I carabinieri venivano a prenderlo anche di notte quando servivano accertamenti» ricorda il figlio Fabio che dal padre ha ereditato la passione per la medicina trasmessa poi anche a uno dei nipoti che, come il nonno, si dedica alla medicina legale.

«Non ha mai lavorato per le assicurazioni – aggiunge il figlio – veniva chiamato dai magistrati faceva solo consuelnza tecnica d’ufficio, c’era fiducia totale nei suoi pareri, a lui andavano le cause più difficili». Integerrimo e preparatissimo, il professor Chirillo aveva cominciato come assistente nel reparto di Anatomia Patologica, poi era diventato primario a Mirano.

Dal 1970 al 1997 aveva guidato da primario il Laboratorio di Analisi dell’ospedale Ca’ Foncello che lui stesso aveva costruito e contribuito a far crescere. La sanità trevigiana non ha mai rinunciato all’apporto del professor Chirillo: l’ospedale ha continuato ad avvalersi delle sue consulenze fino a questi ultimi anni. Finché il fisico glielo ha consentito, il professore ha continuato a lavorare per il nucleo sinistri sulle cause intentate contro i medici.

«Quando ci diceva che il medico non aveva colpa noi stavamo tranquilli – ricorda il direttore generale dell’Ulss 2 Francesco Benazzi – era molto autorevole ed estremamente pragmatico. È stato un pilastro della sanità trevigiana insieme a Stellini, Frasson, Conte, D’ambrosio, Marsoni che hanno fatto grande l’ospedale di Treviso».

Lucido fino alla fine, ricorda ancora il figlio Fabio, si godeva la pensione con la famiglia e i nipoti. Accantonata la passione per i viaggi, aveva continuato a coltivate le passeggiate, «gli piaceva andare a funghi», in montagna. Nell’84 aveva superato un tumore al pancreas, quest’ultimo male gli è stato fatale. La cerimonia funebre si tiene sabato alle 9,15 nella chiesa di Santa Maria del Rovere, partenza dall’ospedale Ca’ Foncello alle ore 9. Nella chiesetta dell’obitorio verrà aperta domani la camera ardente.