Ex infermiere no vax rifiuta le cure e muore di Covid

Non vaccinato, si era aggravato dopo l’infezione da coronavirus ed era dovuto ricorrere alle cure ospedaliere, dove però aveva rifiutato fino all’ultimo il ricovero in Terapia intensiva. E’ morto il giorno di San Silvestro all’ospedale di Treviso

TREVISO. Paolo Peloso, 67 anni, è morto di Covid all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso il giorno di San Silvestro.

Era un ex infermiere e aveva posizioni No vax, su Facebook condivideva post contro i vaccini e la gestione della pandemia. Non vaccinato, si era aggravato dopo l’infezione da coronavirus ed era dovuto ricorrere alle cure ospedaliere, dove però aveva rifiutato fino all’ultimo il ricovero in Terapia intensiva.

Successivamente, convinto della gravità delle sue condizioni, è stato comunque intubato, ma era troppo tardi, e ha perso la vita poco dopo.

Lascia una moglie e due figlie con cui viveva Carbonera. Aveva lavorato al Ca’ Foncello come infermiere fino a una decina di anni fa.

Sono innumerevoli, secondo l’Ulss 2, i casi di pazienti “No vax” che rifiutano le cure.

Arrivano in ospedale con gravissime polmoniti da Covid ma si ostinano a rifiutare le cure in terapia intensiva finché la situazione non si fa disperata.

Ogni giorno, il personale delle rianimazioni degli ospedali trevigiani ha a che fare con pazienti non vaccinati che si rivelano scettici nei confronti delle terapie e non vogliono saperne dell’intubazione, anche quando questa è l’unico modo per dare loro una chance di salvezza.

«Abbiamo avuto alcuni casi di persone No vax che hanno rifiutato la terapia intensiva, lottiamo per convincerli», sospira il direttore generale dell’Ulss 2 Francesco Benazzi.