I volti di 64 giovani vittime della strada in uno striscione-shock

Valdobbiadene inaugura la campagna esponendo le foto sul municipio. Seguiranno altri Comuni. L’associazione familiari: ricordare per cambiare 

VALDOBBIADENE. Uno striscione con i volti delle vittime trevigiane di incidente stradale. Il 15 novembre si celebra la Giornata Mondiale Onu in ricordo delle vittime della strada: molti comuni del Coneglianese, della Vallata e di tutta la provincia hanno aderito alla campagna di sensibilizzazione, promossa in ambito locale dalla sede di Castelfranco della onlus Aifvs (Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada). A Valdobbiadene, ieri, è stato esposto all’ingresso del municipio lo striscione con le foto di una parte delle vittime delle strade della Marca degli ultimi anni.

«Gli incidenti stradali sono evitabili perché sono dovuti al fattore umano», dice Paola Conte Bortolotto, presidente dell’Aifvs di Treviso. «Distrazione, eccesso di velocità, alcol e droghe sono spesso le cause principali di sinistri che poi si trasformano in tragedie. Per questo, nonostante il periodo che stiamo vivendo e che ci porta a limitare gli eventi, l’Aifvs ritiene sia opportuno continuare a ricordare, contribuendo attivamente al cambiamento delle abitudini negative degli automobilisti».

L’associazione, quindi, visti gli impedimenti legati al periodo a cui è conseguito l’annullamento dell’annuale fiaccolata a Castelfranco, ha chiesto il coinvolgimento delle istituzioni invitando tutti gli enti pubblici della provincia a sensibilizzare la cittadinanza all’importanza della prevenzione dei disastri stradali attraverso le rispettive pagine social e dei siti istituzionali, e di illuminare un edificio pubblico con una luce che, simbolicamente, invita a non dimenticare.
A Valdobbiadene l’amministrazione di Luciano Fregonese ha scelto di colorare di rosso il getto d’acqua della fontana in piazza Marconi, alle cui spalle, sulla facciata principale del municipio, rimarrà per alcuni giorni lo striscione itinerante dell’Aifvs con le foto di 64 persone, per lo più giovani, venute a mancare per incidente.

Tra questi c’è il dolce viso, e una ferita ancora aperta proprio nel Valdobbiadenese, di Serena Del Fabbro, morta nel 2010, a soli 5 anni, falciata da un pirata della strada mentre stava attraversando la strada insieme al papà e alla sorella di fronte alle elementari di San Pietro di Barbozza; del 20enne Davide Marchetto di Treviso e di tanti altri giovani volti la cui vita si è interrotta troppo precocemente.
«Assieme all’associazione stiamo lavorando nelle scuole per approfondire l’argomento della sicurezza stradale direttamente con i ragazzi», dice l’assessore alla politiche giovanili di Valdobbiadene, Martina Bertelle. «Fondamentale è tenere alta l’attenzione sull’argomento sempre, facendo prevenzione con chi sta ancora maturando nella percezione del pericolo».
Parole a cui si aggiungono quelle dei familiari di Ferrante Battistin, il 52 enne residente a Vidor morto a nel maggio 2017 a seguito di un incidente a Sernaglia, attivi all’interno dell’Aifvs: «La violenza stradale è la prima causa di morte in Italia sotto i 40 anni e, solo quest’anno, sono 21 i bambini morti da giugno a settembre. Siamo in presenza», continuano i familiari del 52enne, «di qualcosa che ancora viene vissuta come fosse una calamità inevitabile. Invece sono disastri evitabili».