Il Covid porta via Tino, “simbolo” dell’Agrario e fondatore della ginnastica Castelfranco

Si è ammalato dopo Capodanno: le sue condizioni si sono via via aggravate. Lascia la moglie e ben cinque figli.

CASTELFRANCO. Se ne va una figura storica della città. Tiziano “Tino” Stradiotto è stato ucciso in poco tempo dal virus. A piangerlo, oltre ai familiari, l’ambiente scolastico dell’Istituto Agrario e l’associazionismo sportivo, specie il gruppo dI ginnastica artistica che “Tino” aveva fondato una trentina d’anni fa.

Avrebbe compiuto 92 anni fra qualche giorno: spirito combattivo come del resto tutti l’hanno conosciuto, si è ammalato qualche giorno dopo Capodanno. Prima le cure a domicilio, ma poi è stato necessario un ricovero all’ospedale di Montebelluna, poi da quel momento le sue condizioni si sono sempre più aggravate.

Era il più vecchio di dieci fratelli: originario di Ramon di Loria, si era trasferito a Castelfranco nel 1968. Ha lavorato come tecnico riparatore, manutentore e autista all’Agrario, andando in pensione nel 1988. Ciò nonostante aveva sempre mantenuto ancora adesso un rapporto d’amicizia con il personale della scuola che si è succeduto negli anni.

Fino alla pensione ed anche dopo era sempre stato un punto di riferimento quando c’era qualche cosa che non funzionava. Innamorato anche della ginnastica artistica ha fatto nascere in città il culto per questo sport, rimanendo per molti anni vicepresidente della società, perché Stradiotto non ha mai amato mettersi in prima linea. Cattolicissimo, nel contempo persona riservata e socievole, amante della bicicletta. Lascia la moglie Renata dopo 63 anni di matrimonio e ben cinque figli: Roberto, Luciano, Luca, Michela, Anna. I funerali si svolgeranno in Duomo lunedì alle ore 15.30.