Il giornalismo veneto è in lutto per la scomparsa di Giampaolo Rossignati

Aveva 75 anni, è spirato per  i postumi di una grave malattia. Alla tribuna di Treviso  fu caporedattore nella prima  metà degli anni Ottanta

TREVISO. Il giornalismo veneto è in lutto per la scomparsa di Giampaolo Rossignati. Aveva 75 anni, è spirato nella mattina di venerdì 19 marzo 2021 per  i postumi di una grave malattia.
 
Alla tribuna di Treviso  fu caporedattore nella prima metà degli anni ’80, chiamato da Fabio Barbieri nella sua prima direzione del nostro giornale. Fu uno dei protagonisti dell’ esplosione del giornale, in una stagione che colse i nuovi fermenti di quegli anni del post terrorismo e lo straordinario dinamismo, economico ma non solo, che avrebbe scritto la saga del Nordest
 
E pochi come  Giampaolo hanno colto l’emergente consapevolezza del Veneto, mettendo il giornale al servizio della voglia di protagonismo dei singoli e dei territori. Nomi e cognomi e foto, quindi;, le polemiche che dividevano le comunità; i fenomeni sociali, e le aggregazioni social, i lieviti amatoriali di quegli anni.   
 
Era stato in precedenza all’Informatore Agrario e all’Eco di Padova. Dopo la “tribuna” passò al Gazzettino di Verona, fino al 1988, successivamente avrebbe guidato le redazioni di Treviso e  Vicenza, per approdare alla sede centrale a Mestre, con una parentesi al Nuovo Veronese.
 
Di grandissima simpatia, amava  il calcio (a Treviso ricordano la festa per  lo scudetto del suo Verona) e  i viaggi E poi la musica: suonava sia il piano che la chitarra, e dopo il lavoro, con i colleghi e i collaboratori, amava tirar tardi fra cene e canzoni, che lui arricchiva memorabili barzellette.
 
Lascia  la moglie Ivana, i figli Riccardo e Sara cui vanno le nostre sentite condoglianze.