In casa da solo: cade e muore. Addio all’imprenditore Merlo

Lutto a Oderzo. Roberto aveva 87 anni, fatale un incidente domestico: lo ha trovato il figlio. Grande amante della musica, fu tra i fondatori dell’Opera in piazza Festival

ODERZO. Ha gestito per cinquant’anni la sua rivendita di macchinari edili “Roberto Merlo Srl” a Treviso, è stato donatore di sangue all’Avis per quarant’anni, ha contribuito alla nascita di “Opera in Piazza Festival” ed è stato anche presidente della Banda opitergina. Una vita lunga e ben vissuta, fino a 87 anni (compiuti il 21 agosto), quella di Roberto Merlo, stimato commerciante che si è spento martedì sera nella sua casa in via Manin a Oderzo a seguito di una rovinosa caduta. A trovarlo il mattino seguente è stata la collaboratrice domestica, perché Merlo viveva da solo, divorziato da molti anni ma così vitale, autonomo e indipendente, da non aver mai voluto un’assistenza continua in casa.

«Guidava ancora, amava andare a bere il caffè in centro e parlare con le persone perché la sua professione di commerciante lo ha portato a sviluppare un animo molto socievole – lo ricorda il figlio Enrico, avvocato opitergino – studiava ragioneria al Brandolini ma a 15 anni lasciò la scuola perché suo padre morì e dovette prendere in mano l’attività di famiglia alle Fornaci di Oderzo, dopo qualche anno però lasciò le redini al fratello Giovanni per mettersi in proprio».


La “Roberto Merlo Srl” ha contribuito alla trasformazione di “Cavazuccherina” in Jesolo, fornendo i macchinari per le imprese che hanno edificato la città e diventando un punto di riferimento per il mercato del Nordest dagli anni Cinquanta fino alla fine del secolo. La sua professionalità è stata celebrata nel 2015 con l’onorificenza di “Maestro del commercio” conferitagli dalla prefettura, ma molti lo ricordano anche per le sue opere sociali e culturali. Appassionato melomane si adoperò a far crescere l’Opera in Piazza Festival coinvolgendo altri colleghi commercianti e imprenditori in una catena di sostegno alla manifestazione, che, anche grazie a lui, diventò internazionale e ospitò cantanti del calibro di Katia Ricciarelli e Josè Carreras. «Insieme abbiamo creato una sorta di Unindustria della cultura – ricorda Maria Grazia Patella, presidente di “Opera in Piazza” – dove gli industriali si conoscevano tra loro attraverso la musica, da quando Merlo è andato in pensione per anni abbiamo coinvolto le imprese venete nelle nostre attività».

Tra le altre sue passioni c’era anche la caccia, coltivata in gioventù, che praticava sia in una piccola riserva a Busco di Ponte di Piave, sia partecipando a battute all’estero. «Domenica si sarebbe dovuto tenere un grande pranzo che mio padre organizzava ogni anno con i parenti da Messico e Stati Uniti per tenere sempre unita la famiglia – conclude Enrico Merlo – ma questa volta ci ritroveremo per ricordarlo».

Oltre a Enrico, Roberto Merlo lascia i figli Andrea, architetto, e Giancarlo, assicuratore, la sorella Adriana e tre nipotini. I funerali avranno luogo oggi alle 15 nel duomo di Oderzo.