Lutto a Treviso, si è spento Giorgio Vidotti: gentiluomo ed ex assessore

Agronomo, ex dirigente del consorzio, fu per vent’anni presidente dell’Ordine. «Uomo d’altri tempi, sempre disponibile e gentile con tutti»

TREVISO. È spirato l’altra notte al San Camillo, dov’era stato portato dalla vicina casa Albergo dell’Israa dove risiedeva da anni.

Aveva 86 anni, Giorgio Vidotti, ex assessore a Ca’ Sugana nella giunta Gagliardi che precedette il commissariamento, nei primi anni Novanta.

Veneziano di origine – il papà aveva una nota tipografia – seguì ben presto la vocazione degli studi di Agraria laureandosi a Padova. Quindi entrò da dirigente del consorzio Agrario di Treviso, ma esercitò per decenni anche l’attività di libero professionista.

Fu una colonna dell’Ordine degli agronomi, diventandone presidente per oltre 20 anni, un lunghissimo mandato che in molti ieri, hanno ricordato commossi in rete. Tutti descrivono Vidotti come persona con straordinarie capacità di mediazione e di un’onestà d’altri tempi, da gentleman.

Nel 1991, il sindaco Gagliardi lo volle in giunta come assessore esterno alle politiche ambientali, per una colazione che aveva l’appoggio di parte della sinistra. Tempi quasi pionieristici, per l’ecologia. Vidotti introdusse a Treviso le prime centraline per i rilevamento delle qualità dell’aria. Un precursore.

«Un uomo squisito, di una gentilezza e di una correttezza estreme», lo ricorda commosso Giancarlo Iannicelli, attuale presidente del consiglio comunale «Faceva e non si prendeva meriti: ricordarlo è un dovere».

Nel 2013 aveva perduto la moglie, nel 2017 il gemello Gianni.

La sua disponibilità è rimasta proverbiale. Una volta, per aiutare un’anziana in difficoltà in manovra al parcheggio esterno del Ca’ Foncello, venne persino investito (e la donna scappò).