Amir Vettorello è una delle più giovani vittime del Covid in provincia di Treviso. Dopo aver contratto il virus, forse in ambito lavorativo, era stato ricoverato in ospedale a Jesolo. È mancato in seguito al subentrare di complicanze. Lascia la moglie Sara Nichele, impiegata di banca, e due figlie di 13 e 11 anni.
L’azienda, che ha sede a Meolo in via Diaz nella frazione di Losson, è stata fondata dal papà di Amir, Elio Vettorello. Da tempo il capostipite era stato affiancato nel portare avanti l’attività dell’azienda proprio da Amir e dalla sorella, Nicoletta Vettorello.
«Amir era una persona meravigliosa. Un ragazzo gentile e amico di tutti. Oltre a essere un papà eccezionale», lo ricordano gli amici, che ora attendono di conoscere la data dei funerali, non ancora fissati ufficialmente. Cordoglio è stato espresso anche dal Rugby Livenza di San Stino. Alla palla ovale si era avvicinato seguendo la figlia, ex giocatrice della società, di cui Amir è stato anche membro del comitato direttivo.
«Di lui ci rimarranno solo bellissimi ricordi: la gioia di vivere, la voglia di stare in compagnia e terzi tempi memorabili», raccontano dalla società. Ma il lutto ha lasciato senza parole anche la città di Mogliano, dove la famiglia Vettorello è molto conosciuta. In passato, con il marchio Favel Lampadari, hanno sponsorizzato anche la squadra ciclistica di Mogliano. Lo ricorda bene il sindaco moglianese Davide Bortolato: «Eravamo quasi coetanei, fino quasi ai 18 anni ho corso insieme a lui e alla sorella. Sono rimasto sotto choc per la notizia».