Scuola, la vicepreside dell’istituto Felissent muore a 56 anni

Laura Fantuzi aveva lavorato fino a venerdì scorso. Il decesso in casa. La scuola sconvolta: «Persona meravigliosa»

TREVISO. Aveva lavorato fino a venerdì scorso. Poi la morte, improvvisa. E per le “sue” Felissent è stato uno choc, una notizia devastante e impossibile da accettare. Si è spenta Laura Fantuzi, 56 anni, due figli, vicepreside del Comprensivo 3 del capoluogo.

Una perdita immensa per la scuola trevigiana. Professoressa d’inglese, dall’anno scolastico 2015 2016 ricopriva il ruolo di collaboratrice del dirigente al Comprensivo Felissent: prima affiancando Mario Dalle Carbonare – ora preside del Da Vinci – poi lavorando con l’attuale dirigente Francesca Magnano. Originaria di Roma e residente in Borgo Cavour, insegnava alle medie Felissent da otto anni, si occupava di certificazioni linguistiche e gare di matematica, ma era pure referente del progetto “Kepler 5-14” finalizzato a contrastare la dispersione scolastica. Aveva a cuore l’inclusione sociale.

«Siamo tutti sconvolti», commenta la dirigente delle Felissent, Francesca Magnano, facendo difficoltà a trovare le parole, «L’avevo vista l’ultima volta venerdì scorso, l’ultimo suo giorno a scuola. Era una figura fondamentale per il nostro Comprensivo, metteva assieme grande passione e grande professionalità. Un supporto prezioso nell’organizzazione della didattica, ma anche una professionista a tutto tondo, occupandosi di inclusione sociale, abbandono scolastico, certificazioni linguistiche».
Per la dirigente Magnano, insediatasi alle Felissent due anni fa, era molto più di una collega: «Un aiuto importante, con la sua rigorosa professionalità ha saputo accompagnarmi in questa avventura. Una persona dolce, discreta, elegante». Era stato Dalle Carbonare ad averla come vicepreside prima dell’insediamento di Magnano: «Non lasciava mai nulla al caso, un’intelligenza rara e tanto amore per il proprio lavoro», il ricordo del preside del Da Vinci, «Ed era pure dotata di umorismo». Da un paio d’anni seguiva “Kepler 5-14”, progetto finalizzato a contrastare la dispersione scolastica mediante la realizzazione di laboratori.
In un’intervista legata al progetto, s’esprimeva così a proposito della didattica: «Oggi la società e le modalità di relazionarsi con l’altro mutano a una velocità non registrata prima e la scuola deve farsi carico di questo, non può rimanere distante dalla vita reale degli studenti, soprattutto nella fascia di età che riguarda i nostri alunni, nel passaggio dalla scuola dei bambini a quella dei giovani adulti».