Sparatoria di Borgo Capriolo: dopo oltre un mese di agonia è morto Joco Durdevic

Durdevic era rimasto vittima di  un vero e proprio regolamento di conti, colpito in modo gravissimo da un colpo d’arma da fuoco sparato dal nipote Branko Durdevic, 36 anni

 
TREVISO. E’ morto Domenico Joco Durdevic. A poco più di un mese dalla sparatoria di Borgo Capriolo, non c’è l’ha fatta il 53enne ferito da un colpo di pistola alla testa. 
 
Durdevic era rimasto vittima di  un vero e proprio regolamento di conti, colpito in modo gravissimo da un colpo d’arma da fuoco sparato dal nipote Branko Durdevic, 36 anni. 
 
Tutto è avvenuto poco dopo le 14.40 del 7 febbraio, davanti al civico 15 di Borgo Capriolo, una casa popolare abitata da Branko Durdevic. 
 
È a quell’ora che dal quartiere di Santa Maria del Rovere sono arrivati, a bordo di un’Alfa grigio metallizzato chiara, Joco Durdevic, assieme a due figlie e a un genero.
 
Tra Branko e Joco, nipote e “zio”, non correva più buon sangue da tempo, dopo che la moglie di Branko, anni fa, si era messa assieme a Riccardo, figlio di Joco:  in corso c’era una disputa sull’affido dei figli della coppia.
 
A complicare il quadro anche il fatto che, per ripicca, la moglie di Riccardo era  assieme a Branko. Quando Joco Durdevic era arrivato assieme alle due figlie e al genero a Borgo Capriolo, Branko si trovava in casa. 
 
Alla vista dei quattro parenti, Branko era salito sul terrazzo al primo piano della sua abitazione da dove era spuntatoarmato di una pistola.
 
Da lì sono partiti alcuni colpi. Alcuni testimoni dicono due, altri tre. Uno dei colpi ha colpito alla testa Joco Durdevic, che trova riparo dietro ad una Volkswagen Polo di un residente della zona. L’uomo cade a terra e inizia a perdere molto sangue.
 
La situazione era sembrata da subito molto grave. Le figlie di Joco hanno chiamato il 118. Nel frattempo, lo sparatore era stato visto scappare a piedi per i campi.
 
Branko Durdevic dopo la fuga, sentendosi braccato, si è consegnato alla polizia.