Stroncato da un malore nel suo negozio a 51 anni

Alfio Lorenzon, era nella fioreria-onoranze funebri di famiglia quando è crollato. Inutile i soccorso con il defibrillatore

ORMELLE. Stava lavorando nel suo negozio, aperto in piazza da suo padre 49 anni fa, quando improvvisamente si è sentito male fino a costringerlo a stendersi a terra. Ieri mattina è morto così Alfio Lorenzon, titolare della Fioreria l’Orchidea e delle onoranze funebri di famiglia: aveva appena 51 anni e non lo ha salvato neanche l’intervento di alcuni dipendenti comunali, usciti dai loro uffici con un defibrillatore dopo essere stati avvertiti dai dipendenti della fioreria. Quando il Suem 118 è arrivato in piazza Vittoria non c’era più niente da fare.

Lorenzon era conosciuto apprezzato da tutto il paese. Tutti sapevano chi era: figlio di Mariano, nel 1989 aveva iniziato a collaborare nella fioreria in piazza a Ormelle e nell’agenzia di pompe funebri aperta tre anni prima dal padre.

Quello è un negozio che in paese tutti frequentano: aperto nel 1972, ha accompagnato passo dopo passo la crescita di Ormelle.

A questo aspetto Alfio univa una sensibilità particolare, una predisposizione che lo portava a collaborare ogni volta che poteva con il Comune e le associazioni cittadine: la Pro loco e gli alpini si rivolgevano spesso a lui, che insieme alla sua famiglia non si tirava mai indietro quando c’era da dare una mano.

Questo aveva portato i suoi compaesani ad apprezzarlo sempre di più, fino a considerarlo un vero e proprio punto di riferimento all’interno della comunità.

È l’aspetto sottolineato anche dal sindaco Andrea Manente, che ieri ha inviato le proprie condoglianze alla famiglia: «È un’enorme tragedia per tutta la comunità, non solo per la sua famiglia. Con la sua gentilezza estrema aiutava sempre il paese: era un punto di riferimento», le parole del primo cittadino.

La sua morte segue di appena tre mesi quella del padre Mariano, mancato a metà settembre a 77 anni. Per questo la sua scomparsa è un colpo ancora più duro per la madre Lidia e i fratelli Claudio, Renato, Teresa e Ciro.

Sul corpo di Alfio verrà eseguita un’autopsia per capire cosa lo abbia stroncato, quando non c’erano state avvisaglie di quel malore fatale: in attesa dell’esito, il funerale non è ancora stato fissato.