Tutto il quartiere per Laura: «Ci hai fatto amare la vita»

Santa Bona si è fermata ieri per l’addio alla ventenne di Treviso impegnata con gli scout. Più di 350 nel campetto della chiesa: la bara portata a spalla dalle compagne

TREVISO. Tante rose e fiori bianchi sulla bara portata a spalla dagli amici e dalle compagne del gruppo scout. I canti del coro giovani, le amiche e gli amici di sempre, i volontari e i ragazzi della Onlus Anffas, oltre a tantissima gente del quartiere. Santa Bona, ieri pomeriggio, si è fermata. In oltre 350 hanno salutato la partenza – usando un termine scout – di Laura Visentin, la ventenne mancata lunedì scorso dopo che nella notte tra sabato e domenica era stata colpita da una serie di attacchi epilettici causati da una malattia rara con cui conviveva dalla nascita. Prima della cerimonia, celebrata nel campetto a lato della chiesa dal parroco di Santa Bona don Federico Testa, affiancato da numerosi sacerdoti che avevano conosciuto Laura, amici e familiari avevano allestito la camera ardente nella sala parrocchiale.

Qui, in tantissimi, si sono stretti per un momento di preghiera prima del rito funebre, hanno abbracciato mamma Rosanna, papà Renato – costruttore edile e presidente del circolo Noi – ed il fratello maggiore Luca.

Tantissimi giovani si sono fatti forza a vicenda, guardando le foto dei momenti più spensierati trascorsi in compagnia di Laura. «Anche questa volta sei partita senza salutarci, come facevi sempre quando salivi in corriera con il tuo zaino, senza voltarti indietro» è stato il messaggio dei genitori rivolto alla figlia e letto da un amico durante la cerimonia, «in questo momento sono tante le cose che vorremmo dirti. Ma forse, la più importante, è solo una: grazie. Ora più che mai abbiamo capito che abbiamo iniziato ad apprezzare davvero la vita solo quando, vent’anni fa, il cielo ti ha fatto nascere nella nostra famiglia. Ci hai portati a fermarci, a guardarci negli occhi, a guardare te e il mondo con occhi diversi». Laura e i suoi genitori quella malattia genetica che scatenava le crisi epilettiche con cui conviveva da quando aveva 6 mesi, l’avevano scoperta meno di quattro anni fa. Di mezzo, però, non avevano mai perso il sorriso, e Laura stessa – dopo il percorso scolastico coronato con il diploma al Cfp di Lancenigo – non aveva mai abbandonato gli impegni che la rendevano felice.

Tra i tanti il gruppo Scolte, afferente agli scout d’Europa, era una sua seconda famiglia. Sono state le compagne scout, con alcuni amici, a portare a spalla il feretro di Laura ai piedi dell’altare allestito all’aperto, per far rispettare il distanziamento sociale. Alla cerimonia ha partecipato anche il sindaco di Treviso Mario Conte, originario del quartiere. Dietro i familiari, accompagnati anche dalle bandiere simbolo degli scout Fse. A Santa Bona, per le bambine più piccole, Laura aveva raggiunto orgogliosamente anche il livello di aiuto-capo. E agli incontri, alle uscite, non mancava mai, cimentandosi nei canti scout che tanto amava. Santa Bona, ieri, ha dimostrato di ricambiare profondamente quell’amore.