Vola da 13 metri e sbatte la testa, muore a 21 anni

E’ scivolata da un’altezza di 13 metri ed è precipitata nella gola sbattendo violentemente la testa sulla roccia. È morta così, a soli 21 anni, Luna Fiorio, una ragazza originaria di Treviso, trasferitasi con la famiglia in Germania

TREVISO. Voleva tuffarsi nel gorgo della Grotta Urlante nel fiume Rabbi a Premilcuore, una suggestiva località a 40 chilometri da Forlì, nell’Appennino tosco-romagnolo. Ma è scivolata da un’altezza di 13 metri ed è precipitata nella gola sbattendo violentemente la testa sulla roccia.

È morta così, a soli 21 anni, Luna Fiorio, una ragazza originaria di Treviso, trasferitasi con la famiglia in Germania dove studiava all’Università di Bielefeld. Dallo scorso settembre si trovava a Bologna per studiare per un anno, nell’ambito del progetto Erasmus, alla facoltà di sociologia. Ha trovato la morte nel pomeriggio di lunedì, mentre cercava di raggiungere una piattaforma da cui tuffarsi in una zona vietata alla balneazione. La procura di Forlì ha già disposto la restituzione della salma ai genitori, papà Stefano, che in questo periodo lavora all’estero, e la mamma con la quale la ragazza viveva a Oldenburg, una cittadina del nord della germania, vicino a Brema.

La tragedia s’è materializzata nel pomeriggio di lunedì, poco dopo le 17. La ragazza si trovava assieme ad un gruppo di amici universitari con i quali aveva deciso di trascorrere una giornata alla Grotta Urlante, una delle cascate più belle e suggestive dell’Appennino tosco-emiliano. Una sorta di buen retiro, mèta dei bolognesi d’estate per ripararsi dalla calura cittadina.

Luna ad un certo punto ha deciso di raggiungere la piattaforma che si trova all’apice di uno sperone roccioso, dalla quale i giovani, nonostante i divieti, si tuffano nel sottostante fiume. Proprio mentre stava arrivando alla sommità, la ragazza è scivolata ed ha fatto un volo di 13 metri, davanti agli occhi impietriti degli amici. Con la testa ha picchiato violentemente contro la roccia che si trova alla base della cascata.
La situazione è apparsa subito molto grave e agli amici, oltre che ad altri testimoni della tragedia, non è rimasto altro che lanciare l’allarme ai soccorsi. Le condizioni della 21enne sono apparse disperate a causa del grave trauma cranico riportato nella caduta. I sanitari dopo aver prestato i primi soccorsi sul posto, hanno imbarellato la ragazza e con l’ambulanza l’hanno trasportata all’ospedale di Forlì.
Purtroppo, però, non c’è stato nulla da fare. Dopo qualche ora di ricovero nel reparto di rianimazione neurochirurgica, la ragazza è deceduta nella notte di lunedì.
Ai carabinieri della compagnia di Meldola, che hanno accertato la dinamica della tragedia, è toccato il triste compito di avvisare i familiari della ragazza che viveva da diversi anni in Germania con la madre e frequentava l’università di Bielefeld. Il padre, Stefano, che si trova per lavoro all’estero e nel Trevigiano e nel Veronese ha ancora parenti stretti, è stato invece contattato dai carabinieri nella mattinata di ieri per accordarsi sulla restituzione degli effetti personali della ragazza. Sulla dinamica della tragedia non ci sono dubbi tanto che la procura di Forlì ha già dato il nulla osta per la restituzione della salma